Il 22 febbraio è una data importante per il movimento No Tav che scende in piazza in quaranta città.
Una giornata di mobilitazione nazionale contro quella che ormai è stata battezzata come la “grande opera inutile” e in solidarietà alle «centinaia di militanti processati dalla repressione di Stato».
Torino e Valsusa sono blindate e il livello di attenzione da parte delle forze dell’ordine è molto alto.
Intanto il senatore pentastellato No Tav, Marco Scibona, è intervenuto sulla riconferma di Maurizio Lupi al dicastero deo Trasporti: «Auspicavamo che la ventata di novità che il Presidente del Consiglio incaricato diceva di voler attuare, iniziasse proprio dalla scelta del nuovo Ministro delle Infrastrutture da cui dipende, tra l’altro, la realizzazione del Tav Torino-Lione».
«La conferma del Ministro Lupi dà la certezza – aggiunge l’esponente del Movimento 5 Stelle – che il Presidente del Consiglio incaricato non solo non ha alcuna intenzione di innovare, ma intende consolidare lo status quo confermando in uno dei ministeri chiave proprio colui che, relativamente al Tav, si è contraddistinto per le sue affermazioni non veritiere e distorcenti la realtà, aspetto di una gravità inaudita se pensiamo che il Tav vale almeno 30 miliardi di euro di denari pubblici».
«La conferma del dicastero a Lupi – conclude il senatore – la dice lunga su come l’Innovatore Renzi abbia intenzione di dare un segno di cambiamento alla Politica del Belpaese».
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