A Palazzo Lascaris continua a tenere banco l’elezione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio Regionale, oggetto di un braccio di ferro fra Fratelli d’Italia e Lega, che ne ha rinviato più volte la votazione e finita ora in sede giudiziaria con il ricorso al Tar che Fdi ha presentato contestando le modalità di voto via Pec.
La questione infatti oggi è arrivata alla discussione in Sala Rossa.
“E la prima volta in 50 anni che una forza politica di maggioranza ricorre contro se stessa, contestando una decisione della maggioranza stessa” ha detto in apertura il vicepresidente di minoranza del Consiglio regionale Daniele Valle, esponente Pd. Il ricorso di Fratelli d’Italia riguarda le modalità con cui si è scelto di fare la votazione per l’elezione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Ci si sta attaccando a una questione procedurale, rialzando il tiro dopo il rimpastino di Giunta perché si stanno per ridiscutere le presidenze delle Commissioni. Portare questa discussione in Aula – ha rimarcato – deriva dal fatto di voler tutelare il Consiglio regionale e i suoi organismi, è un atto di grande chiarezza.
Spiace che ancora una volta non sia presente il presidente Alberto Cirio. La maggioranza che esce dall’Aula per entrare in tribunale è la dimostrazione che la politica ha concluso il suo compito”.
Dopo Valle sono intervenuti numerosi esponenti delle minoranze, concordando che “il ricorso al tribunale per risolvere beghe interne dimostra che il centrodestra alla guida della Regione ha perso completamente il senso e il rispetto delle istituzioni”.
Fra le osservazioni sollevate, quella che “la stessa modalità di voto è stata usata per l’elezione dei delegati che hanno partecipato all’elezione del presidente della Repubblica, consultazione alla quale Lega e Fdi hanno partecipato senza che fossero sollevati problemi”.