Lo scrittore Stefano Benni ha inviato una lettera a Mattia Zanotti, uno degli attivisti No Tav detenuto perché accusato di terrorismo, insieme ad altri tre suoi compagni.
«Tu hai scelto di batterti per le cose in cui credi – scrive Benni a Mattia – Finché ci saranno giovani come voi, anche se diversi nelle idee e nelle forme di lotta, mi viene da pensare che questo Paese abbia ancora un pezzo di anima e un respiro di speranza».
«A volte – conclude Benni – si è più liberi dietro un muro che in un deserto di indifferenza. Tieni duro».
Mattia Zanotti, insieme a Claudio Alberto, Chiara Zenobi, Niccolò Blasi, sono stati arrestati il 9 dicembre, con l’accusa di aver dato l’assalto al cantiere Tav di Maddalena di Chiomonte il 14 maggio scorso. Poche settimane fa sempre Stefano Benni aveva ospitato sul suo profilo di facebook una lettera-appello dei familiari degli arrestati.
Ecco la lettera integrale che lo scrittore ha inviato a Mattia:
«Per Mattia
da tua madre vengo a sapere del tuo momento difficile. Non ti conosco. Ma ho avuto la tua età e mi sono ribellato, e ho provato rabbia e ho conosciuto, anche se per breve tempo, la prigione militare. Non ho nessuna lezione da darti, se non questa: quando ero chiuso in caserma, leggevo, parlavo con i miei compagni, scrivevo. Tutto, pur di non sprecare il mio tempo, pur di non darla vinta a chi mi aveva privato della libertà. E ci sono riuscito.
Non conosco la tua storia, immagino sia quella di molti giovani che vivono in questo paese apparentemente senza anima e senza speranza. Mio figlio ha scelto di lavorare all’estero, nelle emergenze umanitarie. Tu hai scelto di batterti per le cose in cui credi. Finché ci saranno giovani come voi, anche se diversi nelle idee e nelle forme di lotta, mi viene da pensare che questo paese abbia ancora un pezzo di anima e un respiro di speranza. A volte si è più liberi dietro un muro, che in un deserto di indifferenza. Tieni duro.
Stefano Benni»
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