di Moreno D’Angelo
«Ci serve un progetto forte che possa aprire un nuovo ciclo trentennale del Salone. Ho già parlato con Bray».
Lo sconcerto per la decisione di portare il Salone del Libro a Milano, non tocca il presidente della Regione Piemonte. L’uomo delle storiche Olimpiadi di Torino non demorde di fronte alla perdita per la città di una prestigiosa e consolidata manifestazione culturale di taglio internazionale e rilancia dopo la presa di posizione del Consiglio Generale dell’ Associazione Italliana Editori.
Chiamparino esprime la necessità di lanciare un nuovo progetto per la diffusione e la promozione della lettura di taglio altamente innovativo e di livello nazionale, aperto a tutti i principali capoluoghi, che vede Torino come capofila. Un progetto “forte” per la diffusione e promozione della lettura tutto da elaborare che – precisa Chiamparino – non potrà fare leva sulle divisioni interne all’Aie e che non intende portare al rischio di avere quelli che definisce come “due saloncini”.
Intanto c’è attesa per il confronto in programma venerdì con l’assemblea della Fondazione. Insomma si potrebbe davvero concretizzare una nuova identità di Salone per Torino ma la questione e le sue linee guida sono ancora tutte da definire. «Il futuro dipende da quello che sapremo organizzare» conclude con pragmatismo e ottimismo Sergio Chiamparino.