Di Moreno D’Angelo
In Regione è partita la discussione sul nuovo disegno di legge che comporterà diverse novità nella gestione delle aree protette del Piemonte.
Molto duro il commento di Legambiente. «Una manovra ragionieristica volta a ridurre i costi di gestione degli enti parco» ha dichiarato il presidente Fabio Dovana per Piemonte Valle d’Aosta, per il quale non si può operare in questo campo solo in un’ottica di mera riduzione di costi, attraverso accorpamenti di enti. Una materia che andrebbe invece ridiscussa e affrontata in modo complessivo e approfondito e meno frettoloso con degli “Stati Generali delle aree naturali protette”. Dovana polemicamente si domanda: «A quanto ammonti questo risparmio e a scapito di cosa, non ci è dato sapere».
Per Legambiente in materia di Parchi, un patrimonio importante che tutti a parole intendono difendere e rilanciare anche per le grandi opportunità turistico e occupazionale oltre per il loro grande ruolo nella difesa dell’ambiente, occorre mantenere alta la qualità della gestione di queste preziose aree pur razionalizzando l’uso delle risorse. Ma un ragionamento su una materia cosi complessa non può essere affrontata in modo così semplicistico e riduttivo in termini di tagli. Per questo l’associazione ambientalista ha formalmente richiesto alla Regione Piemonte di attivarsi per organizzare al più presto “Gli Stati Generali”. «Proponiamo dunque alla Regione di approvare la legge solo per la parte relativa alla revisione della gestione degli enti e di sospendere ulteriori accorpamenti, da valutare con più calma a seguito degli Stati Generali delle aree naturali protette» dicono da Legambiente.
Insomma altro che tagli. Legambiente reagisce, rilancia proponendo l’istituzione di nuove aree protette e riserve naturale. Tra questi: Parco della Dora Riparia, Riserva Naturale di Staffarda, d Parco dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea, Collina Morenica di Rivoli e Avigliana. E l’elenco potrebbe continuare.
Iniziative dunque che potrebbero diventare presto realtà. Un modo concreto per esaltare e difendere la complessità e la ricchezza del patrimonio naturale piemontese con implicazioni dal punto di vista educativo, culturale, ambientale, turistico e occupazionale senza prezzo.