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giovedì, 19 Settembre 2024

Mussolini cittadino onorario torinese, la Sala Rossa non ci sta

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Mussolini ha la cittadinanza onoraria torinese, ma il Consiglio Comunale non ci sta. Ebbene sì: circa novant’anni fa gli fu conferita la massima onorificenza per un non torinese, a lui come ad icone del pacifismo come Dalai Lama e Aung San Suu Kyi. Troppo tempo e troppe questioni sono trascorsi in mezzo, pochi lo ricordavano fino a quando, pochi giorni fa, il Comune di Torre Pellice, in provincia di Torino, ha deciso di revocare l’onore concesso al Duce il 21 maggio 1924, qualche giorno dopo il capoluogo subalpino, l’11 maggio.
La questione, quindi, piomba violentemente in Sala Rossa, tra sgomento, proteste e una mozione dell’intero centrosinistra che chiede che venga seguito l’esempio di Torre Pellice. La copia dell’attestato di cittadinanza onoraria, intanto, si trova ancora negli scaffali dell’Archivio Storico di Torino. Trovarla tra i volumi impolverati e dimenticato è farraginoso e non immediato, ma c’è e le parole sull’intestazione (“Conferimento della cittadinanza onoraria al presidente del consiglio dei ministri S. E. Benito Mussolini”) non lasciano dubbi. Viene anche spiegato in toni quantomeno sopra le righe che «il fervente entusiasmo, l’unanime consenso con cui la cittadinanza torinese segue e conforta l’opera di Benito Mussolini» erano alla base del conferimento della cittadinanza onoraria.
Ora, nella mozione presentata in Sala Rossa dal capogruppo del Partito Democratico Michele Paolino e sostenuta da tutto il centrosinistra i toni sono decisi. «Che la figura di Benito Mussolini – si legga – confligga con i valori di pace, uguaglianza e libertà che ispirano la nostra comunità e la Costituzione italiana e che la cittadinanza onoraria conferitagli rappresenti motivo di discredito per la Città e per tutte le personalità insignite di tale onorificenza». Lo stesso Paolino, affermando che verrà discussa le prossime settimane, dichiara con sicurezza che «tutto il Pd e in generale la maggioranza sarà compatta nel firmare questa mozione. Mussolini non deve più essere cittadino onorario di Torino». Dello stesso avviso il collega di partito e consigliere comunale Luca Cassiani, secondo il quale «si tratta di un provvedimento non compatibile con l’età repubblicana. Oltre alla mozione, ho proposto che la questione venga discussa alla prossima conferenza dei capigruppo».
Una presa di posizione decisa arriva anche dal leader torinese di Sinistra Ecologia Libertà Michele Curto. «Torino è e deve rimanere antifascista – dice – la cittadinanza onoraria a Mussolini è come uno di quegli ordigni che ogni tanto vengono ritrovati e vanno disinnescati. È più che palese che il Duce ha disonorato la città».

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