di Alessandra Del Zotto
Nella giornata che dovrebbe vedere il voto finale alla Camera per la riforma alla legge elettorale, arriva il primo via libera all’algoritmo che trasforma i voti in seggi e definisce le soglie di sbarramento.
Con 315 favorevoli e 237 contrari è passato dunque l’emendamento della Commissione che prevede una soglia di sbarramento al 37% per ottenere il premio di maggioranza; per l’ingresso dei partiti in coalizione, invece, sarà necessario raggiungere almeno una soglia del 4,5%, che aumenta all’8% per i partiti non coalizzati e arriva al 12% per le coalizioni.
Premio di maggioranza fissato al 15% e, grande novità prevista dall’accordo Renzi – Berlusconi, ballottaggio per le due coalizioni che ottengono il maggior numero di voti ma non superano il 37%. L’obbiettivo dichiarato è quello di evitare in futuro impasse di governo come quello portato dalle ultime elezioni, di modo che le urne siano garanti di una maggioranza solida.
Ma la conquista non è stata certo indolore. Ancora dissensi all’interno del Pd, con Renzi che nel corso dell’assemblea mattutina ha chiesto di chiudere oggi la votazione sulla legge elettorale, come deciso dalla direzione del partito.
«Se qualcuno non vuole votare oggi – ha concluso Renzi – lo deve spiegare al Paese. Vi chiedo, come Pd, di chiudere oggi o questo ricadrà su di noi».
Alla minoranza, critica nei confronti del dialogo avviato con Forza Italia, Renzi è tornato a dire che è sbagliato parlare di un patto da mantenere con Berlusconi ma che la situazione va letta piuttosto come «un impegno preso dal partito profondo, netto, chiaro».
Dopo lo stop di ieri alle quote rosa – a proposito delle quali però il premier ha assicurato che «se ci saranno le condizioni per discuterne al Senato, riapriremo la discussione» – temi caldi della giornata di oggi saranno poi la reintroduzione delle preferenze e dell’emendamento sul conflitto d’interesse.
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