Mentre il governo si interroga sul futuro degli F35 – se eliminare del tutto l’ordine o tagliare il numero dei cacciabombardieri – il Pentagono e il ministro della Difesa Roberta Pinotti annunciano che lo stabilimento di Cameri (Novara) è stato scelto come polo di manutenzione della fusoliera dei caccia costruiti da Lockheed Martin, con la Gran Bretagna come paese di sostegno. La manutenzione dei motori verrà invece affidata alla Turchia, con l’aiuto di Olanda e Norvegia.
«Significa lavoro, tecnologia e ricadute positive per l’indotto» esordisce la Pinotti mentre esprime la sua soddisfazione per la scelta statunitense. Come se il business miliardario annunciato non parlasse già da sé. L’ad di Finmeccanica, Mauro Moretti, spiega invece come «Il riconoscimento del sito di Cameri quale unica struttura in Europa per le attività di logistica e manutenzione ad alto contenuto tecnologico degli F35 rappresenta un’ulteriore conferma dei livelli di eccellenza di Finmeccanica in campo aeronautico».
Oltre a quello europeo, l’organismo a guida statunitense che gestisce il programma militare più costoso di tutti i tempi ha deciso che vi saranno altri due poli per la manutenzione degli F35, uno nel Nord America e uno nel Pacifico. L’affare è ghiotto: circa 100 milioni di dollari l’anno, ma si prevede che tra una decina d’anni il business salirà a oltre un miliardo e mezzo.
La decisione era nell’aria da mesi e viene da chiedersi, ora, se e come influenzerà la scelta del governo circa l’acquisto dei costosi caccia. Entro la fine dell’anno, infatti, il ministro Roberta Pinotti sarà chiamata a consegnare il Libro Bianco che definirà le linee future della difesa del Paese. E quello degli F35 rappresenta uno snodo importante, dopo le molte e contraddittorie affermazioni del governo circa una taglio nell’ordine dei cacciabombardieri.