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venerdì, 19 Aprile 2024

Università, piano ricercatori e 400 milioni per edilizia

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Rosanna Caraci
Rosanna Caraci
Giornalista. Si affaccia alla professione nel ’90 nell’emittenza locale e ci resta per quasi vent’anni, segue la cronaca e la politica che presto diventa la sua passione. Prima collaboratrice del deputato Raffaele Costa, poi dell’on. Umberto D’Ottavio. Scrive romanzi, uno dei quali “La Fame di Bianca Neve”.

Quattrocento milioni con un nuovo bando di finanziamento per l’edilizia universitaria e un piano straordinario per l’assunzione a livello nazionale di 1600 ricercatori. È la “svolta” annunciata dal ministro per la ricerca e università Gaetano Manfredi ospite all’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico. Risponde così al bisogno della costruzione di conoscenza attraverso un’alleanza tra politica e università «per recuperate la fiducia delle persone nelle competenze», evocata dal rettore Guido Saracco nella sua introduzione.

È stata un’analisi profonda del nuovo tessuto universitario, formativo, sociale, economico e politico quello che il rettore del Politecnico di Torino ha presentato: «Dobbiamo cambiare insieme e in modo coerente e questo necessita dialogo». Richieste chiare al Ministro: «investire in spesa per la formazione, su progetti ben precisi, abbiamo un corpo docente sottodimensionato. Siamo investiti da un numero di studenti importante anche e soprattutto dal sud. La media del servizio è di un insegnante ogni 40 studenti. Non chiediamo finanziamenti a pioggia ma mirati a progetti che creino impatto sociale». 

Lo sguardo al futuro è ambizioso: l’obiettivo del Politecnico è la nascita a Torino, nella sua area metropolitana e nell’intera Regione, dei distretti di sviluppo delle imprese «basati sulla co-presenza di enti pubblici e privati». «Aree – ha proseguito – in cui le università del territorio esercitano, per aree tematiche ben precise, come la Città dell’Automobile e della Manifattura 4.0, la Città dell’Aerospazio, la Città della Salute e dell’Innovazione, la Città della Scienza, il Distretto del Digitale o il Parco dell’Economia Circolare le proprie funzioni di formazione, ricerca applicata, supporto all’innovazione, condivisione della conoscenza al servizio delle imprese e della società».

Comunità di conoscenza e innovazione per superare l’attuale crisi economica e sociale: «È necessario il cambio di paradigma che il nostro piano strategico identifica come il passaggio da una “Università Fabbrica” che consegna laureati e risultati di ricerca all’industria e gli altri attori dello sviluppo sociale ad una “Università Piattaforma” che realizza compiutamente formazione e ricerca in collaborazione stretta con queste ultime controparti», spiega il Rettore.

«La messa in campo di nuove strutture finanziarie per restiture centralità all’università è fondamentale per un cambio di passo – secondo Bruno Codispoti, rappresentante degli studenti del Senato Accademico senza la quale – non può esserci garanzia di futuro. L’ università deve essere gratuita. I Governi si sono sempre disinteressati dell’impoverimento culturale osservabile soprattutto nel meridione. Dobbiamo rivedere il sistema di finanziamento, oggi basato su pessime ripartizioni di risorse e sulle tasse per gli studenti sempre più alte. Le borse di dottorato nemmeno garantiscono la pensione. Dare respiro all’Università Italiana significa consentire nuove assunzioni».

35.700 studenti, 53 corsi tra primo e secondo livello di formazione, 16 corsi di Dottorato per oltre 800 dottorandi, 6.700 studenti stranieri (il 16% del totale degli studenti) provenienti da 115 Paesi, 76 milioni di euro ricevuti su 119 progetti del programma europeo Horizon 2020, 784 brevetti depositati e 60 spin-off costituite.

«Siamo sulle soglie di un cambiamento radicale del capitalismo? – riflette Enrico Giovannini portavoce dell’Alleanza Italiana per li sviluppo sostenibile -. Se cambia tutti noi non possiamo non cambiare anzi siamo al centro del cambiamento perche siamo obbligati a prendere posizione».

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